Ministero:
assegnate a Wind nuove frequenze GSM
17 dicembre 2007 - La
Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica e di Radiodiffusione
del Ministero delle Comunicazioni ha accolto l’istanza avanzata il 22 giugno
2007 da Wind Telecomunicazioni S.p.a. di ampliamento delle risorse frequenziali,
assegnando alla stessa Wind frequenze telefoniche per GSM pari a 5 Mhz in banda
900 Mhz, previa restituzione dei 5 Mhz provvisori precedentemente assegnati alla
Società in banda 1800 Mhz.
Le frequenze a 900 Mhz si sono rese disponibili a seguito della cessazione definitiva
del servizio radiomobile pubblico di comunicazione analogico Tacs da parte di
Tim Italia S.p.a. alla data del 31 dicembre 2005.
La progressiva cessazione del servizio Tacs, permette di razionalizzare l’uso
della banda 900 Mhz, soprattutto per quelle assegnazioni che risultano ancora
frammentate a livello di contiguità dei canali di pertinenza di ciascun
operatore e disomogenee.
L’operatore Wind Telecomunicazioni S.p.a. fino ad oggi risultava infatti
titolare di una minore quantità di risorse spettrali (4.8 Mhz rispetto
ai 12,2 dell’ex Tim Italia S.p.a. – oggi Telecom Italia spa –
ed ai 10.2 di Vodafone Omnitel N.V).
Tale mancanza di frequenze nella banda 900 Mhz ha comportato svantaggi competitivi
del gestore telefonico di fronte ai concorrenti in termini di:
- differenze infrastrutturali, dovendo la società Wind Telecomunicazioni
spa affrontare maggiori investimenti e costi per fornire il servizio a causa della
minore penetrazione e della minore estensione delle celle a 1800 Mhz;
- mancati ricavi;
- perdita di clienti;
- difficoltà a conquistare quote di mercato;
- difficoltà a fornire servizi integrati fisso/mobile;
- impossibilità di ospitare MVNO (operatori mobili virtuali).
Peraltro la porzione di banda 900 Mhz in dotazione fino ad oggi a Wind è
in parte interferita dall’uso di apparecchiature cordless, interferenze
che limitano il numero di canali effettivamente utilizzabili.
L’assegnazione a Wind di frequenze pari a 5 Mhz è a titolo provvisorio,
ferma restando un’eventuale revisione della medesima assegnazione in esito
alla consultazione pubblica indetta dall’Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni sull’utilizzo delle bande 900, 1800 e 2100 Mhz.