Antitrust
ordina ad H3G blocco recupero crediti per maxi bollette
Stop al recupero delle somme contestate all’operatore
dai consumatori per il traffico da navigazione. Avviata istruttoria per pratica
commerciale scorretta dopo alcune segnalazioni per conti fino a 10mila euro
19 luglio 2008 - L’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 3 luglio 2008, ha
disposto che H3G sospenda la riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico
internet contestato dagli utenti. La decisione è stata assunta nell’ambito
dell’istruttoria avviata per verificare se l’operatore telefonico
abbia messo in atto pratiche commerciali scorrette relativamente ai piani tariffari
per la navigazione.
Secondo numerose denunce, gli utenti che avevano sottoscritto il piano tariffario
“Tre.Dati Abbonamento” con l’“ADSM Modem USB”, hanno
ricevuto conti salatissimi, fino a quasi diecimila euro, senza che questi costi
così ingenti fossero preventivabili in base alle condizioni d’offerta.
In particolare l’Autorità
dovrà ora verificare se H3G:
1) abbia informato adeguatamente
il consumatore che, superata la soglia di 5 GB/mese, la tariffa a consumo comporta
una spesa estremamente elevata, che aumenta ulteriormente quando la connessione
avviene attraverso il roaming GPRS;
2) abbia garantito la
possibilità al consumatore di monitorare il superamento di quella soglia;
3) abbia consentito
di conteggiare e verificare il traffico dati extrasoglia. Secondo le prime informazioni
acquisite il software offerto ai consumatori non garantisce che i bytes visualizzati
durante la navigazione su Internet corrispondano ai bytes riportati ai fini della
fatturazione;
4) abbia informato adeguatamente
il consumatore sulle zone non coperte dalla rete di H3G.
Per effetto del provvedimento
dell’Autorità H3G deve sospendere, in via cautelativa, ogni attività
diretta al recupero coattivo presso gli utenti delle somme relative al traffico
dati effettuato oltre la soglia di 5 GB/mese e delle somme relative a traffico
dati effettuato in roaming GPRS.
La sospensione riguarda i consumi fatturati nel periodo 21 settembre 2007 –
31 maggio 2008 (per i mesi successivi l’azienda ha adottato correttivi che
dovrebbero evitare il ripetersi del fenomeno), purché contestati dagli
utenti attraverso reclami presentati alla stessa azienda o a pubbliche autorità.