Tlc:
separazione rete Telecom Italia, operatori ad Agcom
Garantire concorrenza, qualità e trasparenza dei servizi
25 settembre 2007 – Separazione della rete di Telecom Italia, definizione
degli asset e dei servizi attuali e futuri da scorporare e garanzie sull’accesso
alle reti di nuova generazione a larga banda.
Questi i principali punti discussi oggi dagli otto amministratori delegati di
BT, Corrado Sciolla, Eutelia, Samuele Landi, Fastweb, Stefano Parisi, Tele 2,
Andrea Filippetti, Tiscali, Mario Mariani, Vodafone Italia, Pietro Guindani, Welcome
Italia, Stefano Luisotti e Wind , Luigi Gubitosi, nel primo incontro con il Consiglio
dell’Agcom , presieduto da Corrado Calabro’, dedicato all’assetto
regolatorio per l’accesso alla rete fissa di Telecom Italia.
All’Autorita’
sono stati sottoposti gli aspetti che le otto aziende reputano essenziali per
una separazione in grado di garantire nuova spinta competitiva al mercato della
telefonia fissa e della banda larga. I dati sul settore indicano il permanere
della dominanza dell’ex monopolista con quote superiori al 90% nel mercato
degli accessi e superiori al 60% nel mercato della banda larga e dei servizi di
fonia.
Gli otto amministratori
delegati hanno illustrato all’intero Consiglio i punti fondamentali per
il processo di separazione della rete:
- la separazione va
garantita con la creazione di una unita’ indipendente, con misure rigorose
sia sul fronte organizzativo che su quello operativo. L’Autorità
è chiamata ad un ruolo attivo nella definizione di un processo che assicuri
la gestione efficiente della infrastruttura;
- vanno stabilite parita’
di condizioni per l’accesso alla nuova infrastruttura a banda larga. Il
perimetro della unità che verra' separata dovra' includere, infatti, non
solo gli asset e servizi, attuali, ma anche quelli futuri, necessari per consentire
agli operatori l’accesso ai servizi di rete e wholesale per la fornitura
alla clientela finale;
- la separazione e’
una misura di risposta ad evidenti criticita’ di mercato per cui non puo’
e non deve essere lasciata alla volonta’ dell’operatore dominante
ma imposta per sanare delle criticita’ riscontrate;
- va garantita la tutela
degli investimenti sostenuti dagli operatori alternativi;
- va eliminata l’asimmetria
informativa oggi esistente sui programmi di sviluppo tecnologico di Telecom Italia;
- va mantenuto il controllo
sull'offerta retail di Telecom Italia fino a che l’incumbent detiene una
posizione dominante;
- qualora non si riesca
a realizzare in tempi brevi la separazione della rete dovranno comunque essere
implementate misure in grado di rimuovere le attuali distorsioni di mercato.
Il mercato ha bisogno di regole certe e tempestive da costruire con il coinvolgimento
attivo di tutte le parti interessate e con la massima trasparenza.