GARANTE PER
LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Garante Privacy: vietato attivare schede telefoniche e segreterie ad insaputa
dei clienti
Stop ai servizi non richiesti, si rischiano anche sanzioni
penali
27 febbraio 2006 - Vietato intestare schede telefoniche prepagate a clienti
ignari o attivare senza precisa richiesta segreterie o altri servizi, come la
selezione automatica dell'operatore telefonico o linee Internet veloci. I gestori
telefonici devono mettere in atto procedure per verificare tempestivamente le
anomalie e vigilare sull'operato dei rivenditori e dei call center.
Il Garante per la privacy, composto da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti,
Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato, interviene a tutela di utenti e abbonati telefonici
con un provvedimento a carattere generale nel quale impone a gestori telefonici
e agli altri operatori di comunicazione elettronica le regole da rispettare per
evitare comportamenti illeciti e non andare incontro a sanzioni, anche di tipo
penale.
Numerose sono state in questi anni le segnalazioni e i reclami presentati al Garante
nei quali si sono lamentate prassi vietate. Innanzitutto l'attivazione, a nome
di un cliente ignaro, che aveva chiesto una sola scheda, di altre schede telefoniche
(anche centinaia). In alcuni casi si è verificato che coloro ai quali sono
state falsamente intestate le schede si siano trovati comunque coinvolti in indagini
penali. Le schede risultano attivate utilizzando dati anagrafici presi da un documento
di identità fornito dagli interessati al momento della richiesta. A volte
le attivazioni multiple delle schede sono collegate a veri e propri piani di incentivazione
per i rivenditori organizzati dagli operatori.
Altri casi frequenti segnalati al Garante riguardano l'attivazione indebita del
servizio di selezione automatica dell'operatore o di altri servizi non richiesti,
come la segreteria telefonica, tariffe telefoniche speciali, linee di navigazione
veloce in Internet. Gli interessati hanno spesso appreso di essere divenuti clienti
di un nuovo operatore solo al momento della ricezione della prima comunicazione
dell'operatore stesso o della prima bolletta.
Queste le principali prescrizioni del Garante.
Attivazioni multiple di schede.
Gli operatori telefonici mettano in atto procedure per rilevare tempestivamente
intestazioni multiple di schede ad una medesima persona: quando le intestazioni
siano superiori a 4 (per le persone fisiche) e a 7 utenze (per le società)
l'operatore dovrà chiedere espressa conferma all'intestatario.
Attivazione di servizi non richiesti.
Non si possono attivare servizi senza espressa volontà degli interessati.
Le persone vanno contattate solo se hanno manifestato un preventivo consenso a
ricevere chiamate e comunicazioni promozionali.
Gli addetti ai call center dovranno spiegare agli interessati da dove sono stati
estratti i dati personali che li riguardano. Deve essere, inoltre, immediatamente
registrata e rispettata la volontà di non ricevere il servizio e la eventuale
contrarietà all'uso dei dati.
Identificabilità dell'incaricato.
Operatori telefonici, di comunicazione elettronica e call center dovranno controllare,
anche a campione, l'attività di rivenditori e incaricati, anche allo scopo
di rintracciare immediatamente chi materialmente abbia effettuato l'attivazione
indebita.
"Il provvedimento dell'Autorità - commenta Giuseppe Fortunato,
componente del Garante e relatore del provvedimento - consente di tutelare
le persone sotto tre aspetti: garantisce finalmente alle vittime di prassi illecite
interventi immediati a loro tutela, impone comportamenti trasparenti agli operatori
telefonici e attribuisce alle persone il diritto di opporsi immediatamente ad
un uso indebito dei loro dati personali. Oggi il cittadino può dire stop
alle chiamate sgradite e chi non rispetta tale volontà è sanzionato
penalmente".
Il provvedimento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale.
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