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Telecom It: in Emilia Romagna banda larga per 80mila cittadini
- Digital divide in calo in Emilia-Romagna: primi risultati dell’accordo tra Regione, Lepida Spa e Telecom Italia. “Sinergia” tra pubblico e privato per sfruttare al meglio investimenti su infrastrutture e contrastare il divario tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi no.
- L’assessore Peri: “Il nostro impegno per far crescere la comunità regionale nel suo insieme”


3 settembre 2010 - Accesso alla banda larga entro l’anno per 80mila cittadini in più dell’Emilia-Romagna, finora esclusi dal servizio, attraverso una serie di interventi di adeguamento sulle reti del territorio (elenco comuni impattati dai 71 interventi). Sono i primi risultati del Comitato tecnico paritetico che si è insediato in seguito all’accordo siglato ad aprile tra Regione, Lepida SpA e Telecom Italia. Obiettivo, analizzare e valutare la situazione delle centrali di telecomunicazioni esistenti in Emilia-Romagna per colmare il “divario” tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ancora no, soprattutto nelle zone dell’Appennino. Tutto questo in funzione degli interventi della Regione, di Lepida e di Telecom Italia, anche attraverso la partnership con Infratel. In base alle previsioni del Comitato, la lista degli interventi sulle centrali dovrebbe allungarsi ulteriormente per raggiungere complessivamente un centinaio di sedi.
"Un passo avanti nel superamento del digital divide, che scende così al 10% – ha commentato Alfredo Peri, assessore regionale alle Infrastrutture materiali e immateriali, durante la conferenza stampa che si è svolta oggi – . Un risultato indubbiamente significativo, tanto più in questo momento di difficoltà economica, perché significa dare la possibilità alla comunità dell’Emilia-Romagna – cittadini e imprese – di utilizzare al massimo tecnologie e infrastrutture. Non è solo un ‘lusso’, ma una necessità. Ed è principalmente il nostro obiettivo: far crescere la comunità regionale nel suo insieme”.

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“Grazie all’esperienza maturata – ha sottolineato Alessandro Talotta, responsabile Equivalence and Regulatory Affairs – Telecom Italia ritiene che solo attraverso una continua collaborazione tra pubblica amministrazione e imprese, nell’ambito di progetti di ‘Public-Private Partnership’, si possa riuscire rapidamente a sviluppare territorialmente un’infrastruttura di telecomunicazione adeguata alle esigenze degli utenti. Tale sviluppo avverrà con la massima trasparenza e rispetto delle regole”.
Per superare il digital divide in Emilia-Romagna ha investito 5 milioni di euro, cui si sommano i 15 milioni del ministero delle Comunicazioni, per realizzare un piano complessivo con Infratel (società in house del ministero dello Sviluppo Economico) di 123 centrali telefoniche. L’accordo siglato ad aprile con Telecom Italia punta a sfruttare al meglio gli investimenti sulle infrastrutture per la banda larga già realizzati – o pianificati, o ancora in corso di valutazione – sia da parte della Regione e dagli enti locali, sia da parte di Telecom Italia.
Il Comitato tecnico paritetico, dopo aver analizzato i bisogni del territorio e le opportunità di disporre di nuove tratte in fibra ottiche per le 123 centrali, ha raggiunto in pochi mesi un primo, importante risultato: Telecom Italia ha incluso nel proprio piano 2010 i lavori di adeguamento per 54 centrali, per erogare servizi Adsl con banda nominale di almeno 7 Mbps per mezzo della linea telefonica fissa ai cittadini e alle imprese residenti in diverse zone, che potranno acquistarli direttamente da Telecom Italia o da altri operatori. Si è passati quindi dalle 8 centrali del piano iniziale di Telecom Italia (mese di maggio 2010) alle 29 di giugno, diventate poi luglio, per arrivare a quota 54 centrali interessate da interventi di adeguamento del mese di agosto. A ciò si aggiungono altri 15 interventi che Telecom Italia farà in autonomia, e i due completati a Pianello Val Tidone (Piacenza) e a Sestola (Modena), dove i servizi sono già commercializzati.
A oggi sono così ben 71 gli interventi sul territorio, tra quelli già completati e quelli in corso, che riguardano 54 Comuni dell’Emilia-Romagna: questo significa concretamente accesso alla banda larga per 80mila cittadini in più (il 2% della popolazione), che prima erano esclusi dal servizio. Un ulteriore passo avanti nella riduzione del digital divide (che, secondo le stime di Lepida, riguarda il 12% della popolazione), e che in questo modo scende al 10%.

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