Wind:
taglio tariffe terminazione non buon segnale per l'Italia
Rischio per lo sviluppo di infrastrutture nel settore delle
telecomunicazioni
20 novembre 2011 - In una nota
stampa Wind dichiara che la decisione adottata sulla
terminazione mobile non è un buon segnale per l'Italia perché
non coerente con
l’obiettivo di varare misure utili ad attrarre capitali e finanziamenti
privati, soprattutto esteri.
Le nuove misure - prosegue Wind - condizionano il finanziamento di progetti di
sviluppo infrastrutturale nelle tlc in grado di fornire una spinta propulsiva,
tanto auspicata, all’economia italiana. Il rapido taglio delle tariffe di
terminazione determina, in particolare, il rallentamento del programma di crescita
dell’Agenda digitale in termini così come l’indebolimento di
operatori competitivi come Wind, unica azienda di tlc in crescita.
L'impatto sui flussi di cassa del settore nell'arco di tempo considerato (2012/2013)
è nell' ordine di centinaia di milioni di euro e, quindi, tale da incidere
sulla redditività degli investimenti fatti e tale da condizionare negativamente
quelli ancora da realizzare per la costruzione della nuova rete mobile a banda
ultra larga.
La ricerca di un "primato europeo" ha fatto premio su aspetti sostanziali
legati al buon funzionamento del settore senza opporre alla Commissione Europea
le tante "specificità " positive che il settore mobile italiano
e' in grado, oggettivamente, di offrire.
In questo contesto Wind valuterà, pertanto, tutte le misure, eventualmente
anche drastiche, necessarie a garantire il mantenimento della sua posizione di
mercato ed a tutelare il valore per gli azionisti.
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Allo stesso tempo Wind chiede, in coerenza con i recenti pronunciamenti della
UE, una rapida e sensibile riduzione delle tariffe di accesso alla rete in rame.
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