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Tlc: momento difficile per tutti, Wind risponde senza esuberi
Telefonia, il settore vive un momento difficile tra pressione regolamentare e calo dei consumi. Telecom e Vodafone annunciano drastici tagli di personale. In controtendenza Wind che ha varato un nuovo progetto di organizzazione senza esuberi.


12 marzo 2013 - La crisi economica internazionale di questi anni non ha risparmiato ovviamente il settore delle telecomunicazioni e della telefonia mobile in particolare. Ma se il fatturato complessivo del comparto nel corso del 2012 ha perso qualcosa come 1,5 bn di euro ed altrettanti si prevede ne perderà quest’anno, le colpe non sono solo del calo generalizzato dei consumi da parte della popolazione italiana, ma di due fattori: l’aumento della pressione regolamentare che ha fortemente ridotto le tariffe di interconnessione negli ultimi anni, fenomeno che continuerà anche nel prossimo anno; l’aumento della competizione sull’offerta da parte di tutti gli operatori con inevitabile riduzione dei prezzi alla clientela finale, unico settore in Italia ad essere caratterizzato da una contrazione così ampia dei prezzi a tutto vantaggio dei clienti finali. Insomma, il momento è difficile ed ovviamente una parte consistente di questa crisi la pagano i lavoratori.
Sia Telecom che Vodafone, ad esempio, proprio recentemente hanno annunciato un piano di tagli “drammatico”: nel primo caso il progetto messo a punto dall'azienda prevede 2.750 esuberi nel biennio 2014-2015 oltre alla societarizzazione della divisione customer operation, cioè dei servizi alla clientela; nel secondo caso la multinazionale ha annunciato la necessità di ''un'azione di trasformazione ed efficienza che passa attraverso la ridefinizione complessiva del costo del lavoro e una riduzione del perimetro aziendale pari a 700 esuberi, nelle funzioni di staff e supporto, e non a diretto contatto con il cliente''. Posizioni che trovano ovviamente contrastanti i sindacati per una soluzione lontana da divenire.
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In questo panorama, brilla, invece, l’iniziativa di Wind. Proprio ad una precisa volontà dell’AD Maximo Ibarra, infatti, si deve un nuovo progetto di strategia industriale che va addirittura in controtendenza rispetto a quanto previsto dalla precedente gestione del 2011, che prevedeva l’esternalizzazione di circa 1.700 dipendenti che gestiscono le attività e la manutenzione della rete.
Un progetto innovativo che evita il taglio del personale e punta a migliorare la qualità del servizio e la valorizzazione del know-how dell’azienda.

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